Mustafa Prize: assegnati i premi a cinque ricercatori
Nella serata di oggi si è tenuta presso la reggia Chehel Sotun nella città iraniana di Isfahan la cerimonia di chiusura della 5°edizione del Mustafa Prize, il premio scientifico assegnato ogni due anni dalla Mustafa Science and Technology Foundation a ricercatori del mondo islamico.
Il board scientifico dell'evento ha scelto di premiare quest'anno 5 ricercatori musulmani o attivi in paesi islamici per il lavoro e i risultati ottenuti in diversi campi scientifici.
Questi sono il prof. Ahmed Hasan, docente egiziano presso la Queen University di Canada che ha ottenuto il premio per i suoi lavori nel campo della tecnologia informatica. Il prof. di origini iraniane Omid C. Farokhzad, docente presso la Harvard Medical School negli stati Uniti, ha vinto il premio per le sue ricerche indirizzate all'applicazione delle nanotecnologie alla medicina.
Il Mustafa Prize per l'anno 2023 è andato inoltre alla Prof. Samia J. Khoury dell'Università americana di Beirut per il suo lavoro nel campo della ricerca medica, al Prof. Ahmad Fauzi Ismail ricercatore presso la Universiti Teknologi Malaysia per le sue ricerche in ambito delle scienze dei materiali, ed al Prof. Murat Uysal della New York University Abu Dhabi per i suoi lavori nel campo delle tecnologie della telecomunicazione.
Il Mustafa Prize viene assegnato a cadenza biennale in cinque diverse categorie ad altrettanti scienziati e ricercatori musulmani o impegnati in paesi islamici Oltre ai vincitori del premio, all'edizione di quest'anno hanno preso parte come ospiti speciali oltre 150 rinomati scienziati e ricercatori da 57 paesi.
Il Mustafa Prize è considerato dalla comunità scientifica e accademica come il più prestigioso evento di carattere scientifico in tutto il mondo islamico.
E' stato riconosciuto ufficialmente dall'Organizzazione della cooperazione islamica (OIC), il maggiore ente politico internazionale che raggruppa oltre 50 paesi musulmani del mondo, tanto che la rivista scientifica Nature ha definito l'evento come il "Nobel islamico".
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